L’artroscopia della caviglia può essere utilizzata come alternativa alla classica chirurgia a cielo aperto, perché permette di osservare l’articolazione con l’uso di telecamere ad alta definizione attraverso incisioni di pochissimi millimetri.
In questo modo è possibile intervenire con il massimo rispetto dei tessuti operati e riducendo al minimo gli altri problemi che si hanno con le grandi incisioni della chirurgia convenzionale, come dolore, sanguinamento, aderenze e infezioni.
La natura mini-invasiva di questa procedura ha un’ospedalizzazione molto breve, in genere non superiore ai tre giorni, in tal modo i pazienti sono in grado di iniziare la riabilitazione funzionale prima.
Quali problemi può diagnosticare e curare l’artroscopia della caviglia?
L’artroscopia di caviglia è un intervento che viene solitamente eseguito in anestesia generale o spinale. Può essere utilizzata per diagnosticare e trattare diversi disturbi dell’articolazione della caviglia, tra questi:
- L’osteocondrite dissecante. Si tratta di distacchi di frammenti di osso o cartilagine che possono avvenire a seguito di distorsioni della caviglia particolarmente gravi, o generarsi nel tempo a seguito di piccoli traumi. I difetti osteocondrali possono insorgere anche per cause a-traumatiche, che comprendono la predisposizione genetica, le anomalie metaboliche o endocrine e gli insulti vascolari.
- Impingement o conflitto anteriore e antero-laterale della caviglia (caviglia del calciatore, o dell’atleta). Questo problema si verifica quando la porzione anteriore dell’osso e dei tessuti molli dell’articolazione si infiammano, a causa di stress e piccoli traumi ripetuti. In questo caso se le cure non chirurgiche non riescono a risolvere il problema, l’artroscopia della caviglia può essere utilizzata per eliminare i tessuti molli ridondanti e/o gli speroni ossei.
- Sinoviti. Si tratta dell’infiammazione del tessuto che riveste l’articolazione della caviglia (sinovia) e può verificarsi a seguito di un trauma, a causa di un’artrite infiammatoria come quella reumatoide o per effetto dell’artrosi, una malattia degenerativa delle articolazioni. Quando il trattamento non chirurgico non dà gli effetti attesi, l’artroscopia della caviglia può essere utilizzata per rimuovere chirurgicamente la sinovia infiammata.
- Corpi mobili. Sono pezzi di tessuto cicatriziale o di cartilagine che possono distaccarsi a seguito di uno shock alla caviglia. I corpi mobili possono insorgere all’interno della camera articolare anche per effetto di una malattia, la condromatosi sinoviale. In questi casi l’artroscopia permette di trovare e quindi rimuovere i corpi mobili.
- Artrofibrosi. Indica la presenza di tessuto cicatriziale all’interno dell’articolazione. Questo problema può essere causato da un vecchio trauma, un intervento chirurgico, infezioni e artriti infiammatorie. L’artroscopia della caviglia può essere utilizzata per identificare questo tessuto cicatriziale e rimuoverlo.
- Infezioni (artrite settica). Quando si verifica una infezione dell’articolazione non è sufficiente una cura a base di antibiotici, ma è necessario un intervento chirurgico d’urgenza per lavare l’articolazione e rimuovere fisicamente batteri. In questi casi la decisione o meno di curare l’infezione mediante la chirurgia artroscopica sarà determinata dal vostro chirurgo ortopedico.
- Fratture. L’artroscopia della caviglia può anche essere utilizzata insieme a tecniche convenzionali di riparazione delle fratture per garantire che il normale allineamento anatomico della cartilagine all’interno della caviglia venga ripristinato. Questo viene fatto per ridurre al minimo il rischio di futura artrosi post-traumatica.
- Tendiniti dell’Achilleo generate dalla Malattia di Haglund. La Malattia di Haglund è una osteocondrosi dell’adolescenza che provoca una crescita anomala del calcagno. Ciò determina uno sfregamento dell’osso contro il tendine d’Achille, provocandone l’infiammazione. Mediante la metodica endoscopica si riesce a rimodellare l’apofisi posteriore del calcagno e a risolvere così il problema e la sintomatologia dolorosa.
- Artrosi dell’articolazione. Nei casi in cui non sia possibile curare l’artrosi mediante farmaci antidolorifici, infiltrazioni di acido Ialuronico e fisioterapia, l’intervento chirurgico è una opzione di trattamento appropriata. Un intervento artroscopico di artrodesi può rivelarsi un trattamento appropriato.
La fase post operatoria
La degenza ospedaliera in genere varia da 1 a 3 giorni. Nei primi giorni dopo l’operazione sarà necessario limitare il carico gravante sull’articolazione, attraverso l’uso di stampelle o tutori.
I punti vengono rimuovono tendenzialmente dopo due settimane, subito dopo è possibile iniziare gli esercizi di rinforzo muscolare e ginnastica propriocettiva.
Dopo 8 – 10 settimane generalmente è possibile ritornare a praticare sport. Naturalmente i tempi di recupero variano a seconda del paziente e del tipo di operazione effettuata.